giovedì 17 dicembre 2015

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
sono passati tanti anni da quando ti ho scritto una lettera l'ultima volta.
E' tanto che non credo più a te, Babbo Natale. 
In realtà non me lo ricordo come una cosa traumatica. E' stato peggio scoprire che il Principe Azzurro non esisteva, nonostante ci sia chi si traveste con tanto di cavallo e costume scintillante! Oh si, quello è stato decisamente più brutto.
E' stato anche molto deludente scoprire che non potevo trasformarmi davanti a tutti in una fata o che non potevo andare sull'isola che non c'è. Molto seccante.
Tu ovviamente sai molto bene che i bambini crescendo perdono un sacco di cose.
Si è vero, smettono di credere in tante stupidaggini. Ma sono sciocchezze sul serio o siamo noi adulti che non riusciamo più a vedere alcune cose?
Oh mamma, ho detto -NOI adulti-, ecco, sono passata dall'altra parte della barricata. Addio mondo crudele! Non sono più una bimba sperduta.
Sai cos'è? E' che quando ero piccola non mi vergognavo mai di quante cose desiderassi -Voglio questo e voglio anche quello! - Più ne desideravo di cose e più mi sentivo felice. 
Adesso mi sento un po' in difficoltà. Non so bene cosa desiderare ora che sono più grande.
E' ovvio che vorrei delle cose, prettamente materiali e non, ma ora esistono delle signore chiamate "maturità e raziocinio" che vanno a pesare tutto, che palle!
Tante cose mi sono passate per la testa Babbo Natale: la pace nel mondo, salute e benessere per me e i miei cari, riavere chi non c'è più, sogni nel cassetto ecc. 
Ma tra tutte queste ne vorrei una molto preziosa e che tutti dimenticano: voglio ricordare sempre la bambina dentro di me. Quella speranza cieca, quella gioia e quella meraviglia le devo trattenere con me tutta la vita. Mi servono proprio.
Questo lo puoi fare, vero?


-L.M




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