lunedì 23 novembre 2015

Oggi parla la RABBIA

Sono giorni che mi chiedo se sia giusto scrivere quando si ha uno stato d'animo del genere.
Tendenzialmente vorrei parlare di cose allegre o divertenti, che rendano piacevole la lettura.
Ma oggi proprio no, questi giorni proprio non me ne frega niente. 
Sono amareggiata, demoralizzata, disillusa. Non per la mia vita privata, oh no, quella ancora mi fa sentire una persona fortunata.
Mi riferisco a questo schifo di mondo. Se me ne accorgo soltanto ora?? Certo che no.
Solo che la corazza di protezione che mi ergo intorno a un certo punto non regge più. 
E torno a sentire tutto. Tutto, ma proprio tutto. 
Dal cane che sta solo per strada, ad un video struggente nel web.
Per una cosa che capita più vicina a me. Per un pensiero che mi tocca nelle viscere e che prima non mi aveva incrociata.
Prima di quel preciso momento, riuscivo ad avere il controllo e l'attimo dopo provo soltanto dolore e rabbia.
La cosa peggiore è che mentre "noi" facciamo ancora parte della fetta più "fortunata" del mondo, noi siamo anche gli unici che avrebbero potuto fare qualcosa. Noi abbiamo gli strumenti, noi possiamo, potevamo. Potremmo.
Invece no. Perché chi come noi ha la fortuna di avere un tetto sopra la testa, acqua calda, cibo in casa e anche una macchina non pensa mai a quelli che stanno davvero peggio, pensa solo a chi ha di più.
Andiamo al lavoro, mangiamo, andiamo a dormire, paghiamo le tasse, ci entrano in tasca i soldi sufficienti per farci l'uscita il fine settimana ma non quelli per realizzare i nostri progetti di vita.
E nessuno fa una beata ceppa.
E allora signori mentre pensiamo a come comprarci quelle scarpe, o a come permetterci il prossimo Iphone (me compresa). Posso dire soltanto una cosa: la nostra vita non ha prospettive, quella dei disperati che stanno morendo meno che mai. 
Sappiate soltanto che SIAMO TUTTI COLPEVOLI.

- L. M. 



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